Non sempre per i giovani è facile comprendere cosa fare dopo il diploma. Le incertezze sul percorso di istruzione o professionale da intraprendere sono veramente tante e tutte dettate dalla paura per il futuro in un mercato del lavoro sempre più saturo ed esigente.
In questo articolo cerchiamo di tracciare una panoramica sulle strade e sulle opportunità che si possono aprire a chi consegue il diploma di maturità e non sa bene cosa fare da lì in poi.
Cosa fare dopo il diploma: i dubbi più comuni nei giovani
Le perplessità sul proprio futuro sono sempre tante, specie se si conclude un percorso di istruzione come il diploma e si entra ufficialmente nel “mondo dei grandi”, di coloro cioè che devono capire a questo punto della loro vita che cosa fare e chi diventare.
- Scelta del percorso: qual è quello giusto da seguire? Questa è la domanda più ricorrente. Intraprendere un corso universitario, un corso di formazione professionale o entrare direttamente nel mondo del lavoro?
- Mercato del lavoro: quali potrebbero essere i settori professionali più propizi? Basta questo per scegliere di fare un mestiere piuttosto che un altro? Per i giovani è veramente difficile coniugare gli aspetti pratici di una professione – stabilità, ottima remunerazione, opportunità – e quelle che sono invece le proprie passioni e attitudini. Che cosa è giusto seguire, parlando di lavoro: la testa o il cuore?
- Pressione sociale: da non trascurare le aspettative che gli altri hanno sui giovani. I familiari, gli amici, ma la società in generale esercita sui ragazzi una pressione da non sottovalutare. I continui cambiamenti, le innovazioni nel mondo del lavoro, nuovi mestieri che nascono e vecchi mestieri che vengono sostituiti. Tutte queste circostanze intervengono sulla scelta del post diploma e lo condizionano inevitabilmente
- Sostenibilità economica: riuscirò a sostenere finanziariamente le mie scelte? Questa è la paura più diffusa. Un corso di studi universitari o di formazione prevede dei costi e questo per un giovane e per la sua famiglia è un aspetto che incide moltissimo sulla scelta della strada da intraprendere
Cosa fare dopo il diploma: i percorsi che si possono aprire
- Università: un corso universitario permette di approfondire le proprie conoscenze in un campo specifico, divenire un professionista di quel settore e aspirare a un’autorevole carriera. Si può scegliere tra un percorso triennale o uno magistrale, a seconda delle proprie aspirazioni e dei titoli richiesti dalla professione che si vuole esercitare.
I numeri: circa il 50-60% dei diplomati sceglie di iscriversi all’università per proseguire gli studi
- Formazione professionale: i corsi di formazione professionale sono diversi e offrono un approccio più pratico rispetto al mestiere nonché l’acquisizione di competenze immediate richieste dal mercato del lavoro. Si fa riferimento, per esempio, a settori come la cucina, l’estetica, l’informatica, l’artigianato.
I numeri: tra il 20-30% dei giovani opta per corsi di formazione professionale o tecnici
- Lavoro: lavorare dopo il diploma è un’altra strada da poter intraprendere. In questo modo, i giovani hanno la possibilità di guadagnare esperienza e indipendenza sin da subito. Per iniziare si potrebbe magari cercare una prima occupazione part-time per valutare i settori di maggiore interesse e separarsi dall’ottica scuola.
I numeri: circa il 15-25% entra direttamente nel mercato del lavoro, spesso in posizioni entry-level o part-time
- Stage e tirocini: anche questi sono due importanti canali per entrare nel mondo del lavoro e mettere in pratica ciò che si è appreso. Sono diverse le aziende che offrono tirocini a studenti diplomati o neolaureati, che possono anche concludersi con una domanda di impiego a tutti gli effetti.
I numeri: intorno al 10-15% dei diplomati cerca opportunità di stage o tirocini per acquisire esperienza pratica
- Volontariato: può essere un modo gratificante per contribuire alla comunità e acquisire nuove e utili competenze da spendere poi nel mondo del lavoro. Le esperienze di volontariato vanno ad arricchire il curriculum dei giovani, delineando per loro il profilo di una persona impegnata, appassionata e motivata.
I numeri: circa il 5-10% decide di dedicarsi al volontariato, a livello sia locale sia internazionale
- Anno sabbatico: dodici mesi per prendersi il tempo necessario per decidere cosa fare. E nel frattempo? L’ideale – disponibilità economiche permettendo – sarebbe viaggiare, così da esplorare nuove culture, nuovi linguaggi, nuovi “mondi” che possono aprire la mente e chiarire le idee sul proprio futuro. E poi, perché no, in questo periodo si potrebbe anche considerare la possibilità di intraprendere esperienze di lavoro all’estero o lavori stagionali e part-time.
I numeri: circa il 5% dei giovani sceglie di prendersi un anno sabbatico per viaggiare o esplorare interessi personali
Errare è umano
Proprio così, errare è umano e poter sbagliare sul percorso post diploma fa parte della vita. Ciò che conta è capirlo, non farne un dramma e rimboccarsi le maniche.
I fattori di una scelta sbagliata possono dipendere da diverse circostanze: le aspirazioni personali, le opportunità disponibili e il contesto socio-economico.
Le stime propongono questi numeri: circa il 30-40% dei giovani cambia percorso di studi nei primi anni dopo il diploma e circa il 20-25% dei diplomati che entrano subito nel mercato del lavoro si sentono, dopo qualche anno, insoddisfatti o non realizzati nelle loro scelte professionali.
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